

METODOLOGIA BIBLICA
Per un corretto modo di approccio al discernimento critico, qui di seguito,
riportiamo una sintesi dei criteri metodologici seguiti nei lavori del Diacono
Lorenzo Ventrudo
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Le tappe della correzione di Mons. Schneider a Bergoglio
(12 Maggio 2019 https://www.radiospada.org/2019/05/le-tappe-della-correzione-di-mons-schneider-a-bergoglio/
)
Produciamo di seguito uno schema sulle varie tappe della correzione fatta da
Mons. A. Schneider (vescovo ausiliare di Astana) a Bergoglio. Quanto segue è
utile a ricapitolare i punti salienti dell’ammonizione inerente i gravi errori
diffusi con la Dichiarazione di Abu Dhabi (che è stata firmata il 4 febbraio
2019). In essa si sostiene che: ” Il pluralismo e le diversità di religione, di
colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la
quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui
deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi“. Va
precisato ancora una volta: si tratta di errori non nuovi e perfettamente
collocabili sulla scia del Concilio Vaticano II.
1. Il 1° marzo 2019 Mons. A. Schneider nel corso di una visita ad limina presso
Bergoglio (dunque una visita fatta in quanto vescovo) ha manifestato il
carattere problematico della dichiarazione di Abu Dhabi. All’incontro erano
presenti 10 vescovi del Kazakistan e dell’Asia Centrale, diversi tra loro hanno
sottolinato, nel corso dell’incontro, la loro preoccupazione in relazione ad
alcuni punti dottrinali. I fatti, secondo quanto detto da Mons. Schneider, si
sarebbero svolti così: ” Durante l’incontro, il Papa ci ha invitati a esprimere
liberamente le nostre preoccupazioni e anche le nostre critiche. Ha sottolineato
che gradisce una conversazione molto libera. Alcuni vescovi hanno potuto
sollevare preoccupazioni sulla vita della Chiesa oggi. Ad esempio, la questione
della Comunione per i cattolici divorziati e “risposati” civilmente; la
questione della comunione per i coniugi protestanti nei matrimoni misti; e la
questione della diffusione della pratica dell’omosessualità nella Chiesa. Questi
i punti discussi. Poi ho anche chiesto al Santo Padre di chiarire la
dichiarazione contenuta nel documento di Abu Dhabi sulla diversità delle
religioni “volute” da Dio. […] Ho menzionato questo punto al Santo Padre, ed
egli ha riconosciuto che, con questo confronto diretto, la frase può essere
intesa erroneamente.
2. Lo stesso giorno (1° marzo 2019) Mons. Schneider ha consegnato a Bergoglio
una lettera chiedendogli di “revocare” l’affermazione sulla “diversità delle
religioni”. A questa lettera Bergoglio ha risposto privatamente il 5 marzo
affermando che nel documento di Abu Dhabi l’espressione “è voluta da Dio” si
riferisce alla “volontà permissiva di Dio” .
3. Il 21 marzo 2019 Mons. Schneider ha pubblicato – firmandolo + Athanasius
Schneider, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santa Maria ad Astana – un
testo sulla tesi del Papa eretico. Nel corpo di questo intervento dichiara
apertamente: Un cambiamento teologicamente rivoluzionario è stato fatto da Papa
Francesco in quanto egli approvò le norme in alcune chiese locali che prevedano
di ammettere alla Sacra Comunione in casi singolari e eccezionali adulteri
sessualmente attivi (che convivono nelle cosiddette “unioni irregolari”). Anche
se queste norme locali non rappresentano una norma generale nella Chiesa,
tuttavia costituiscono una negazione pratica della verità dell’assoluta
indissolubilità del matrimonio sacramentale rato e consumato. Altro cambiamento
radicale nelle questioni dottrinali è la modifica della dottrina biblica e del
Magistero bimillenario della Chiesa riguardo alla legittimità in via di
principio della pena di morte. Un successivo mutamento dottrinale è stata
l’approvazione di Papa Francesco della frase contenuta nel documento
interreligioso di Abu Dhabi del 4 febbraio 2019, secondo cui, la diversità dei
sessi e delle razze insieme con la diversità delle religioni corrisponde alla
sapiente volontà di Dio. Questa formulazione in quanto tale richiede una
correzione papale ufficiale, altrimenti costituirebbe una evidente
contraddizione del Primo Comandamento del Decalogo e dell’inequivoco ed
esplicito insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo, dunque, costituirebbe in
ultima istanza una contraddizione della Rivelazione Divina.
4. Il 25 marzo 2019, Mons. Schneider ha scritto ancora una volta a Bergoglio,
chiedendo una correzione formale: “Pertanto, il 25 marzo ho scritto un’altra
lettera personale”, racconta il vescovo. In questa nuova lettera privata ha
chiesto di ripetere “pubblicamente a tutta la Chiesa” quanto gli aveva detto e
scritto in privato, “perché la confusione sulla verità del fatto che la fede in
Gesù Cristo come unico Redentore dell’umanità è l’unica religione direttamente e
sicuramente voluta da Dio cresce quotidianamente nella Chiesa”. Si noti che
Bergoglio ha sostanzialmente reiterato, in data 4 maggio 2019, lo stesso errore
indifferentista in un discorso al Corpo delle Guardie Svizzere.
5. In data 8 maggio 2019 Mons. Schneider ha reso pubblica la notizia dei suoi
scambi epistolari con Bergoglio, dichiarando quanto avvenuto in data 1° marzo
(prima lettera, punto 2 del presente schema) e in data 25 marzo (seconda
lettera, punto 4 del presente schema).
Vescovo Schneider: I commenti dei 10 comandamenti di Papa Francesco
contraddicono l'insegnamento della Chiesa, simile all'insegnamento di Martin
Lutero
Schneider ha affermato che l'affermazione di Papa Francesco "contraddice
l'insegnamento della Chiesa ed è una specie di insegnamento sola fide di Martin
Lutero".
Vescovo Athanasius Schneider al Rome Life Forum, Roma, 2018.
Mer 18 ago 2021 - 14:17 EDT
( LifeSiteNews ) – Il vescovo Athanasius Schneider ha risposto al suggerimento
di Papa Francesco che i Dieci Comandamenti non sono assoluti , descrivendo le
parole del Papa come contraddittorie alla Scrittura e seguendo l'insegnamento
dell'eresiarca Martin Lutero.
In commenti esclusivi a LifeSiteNews, Schneider ha evidenziato due problemi
chiave con la negazione del Papa della natura vincolante del Decalogo. Primo che
contraddicono un'enciclica di Papa Giovanni Paolo II, e secondo che
contraddicono l'espresso insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC).
La problematica affermazione è stata pronunciata dal Papa nell'udienza generale
di mercoledì: “Disprezzo i comandamenti? No. Li osservo, ma non in modo
assoluto, perché so che ciò che mi giustifica è Gesù Cristo».
Le parole del Papa sono state fatte in risposta a una domanda che si è
attribuita se vive nella paura “che se non faccio questo o che andrò
all'inferno?”
Commentando queste parole, Schneider ha notato, senza mezzi termini, che
l'affermazione di Francesco "contraddice l'insegnamento della Chiesa ed è molto
una sorta di insegnamento sola fide di Martin Lutero".
Il vescovo ausiliare di Astana, in Kazakistan, ha spiegato che l'affermazione
del Papa «contraddice anche l'enciclica Veritatis splendor di papa Giovanni
Paolo II».
Schneider ha citato il predecessore di Francesco, il quale ha scritto che «[i]nl
Vecchio Testamento troviamo già mirabili testimoni di fedeltà alla santa legge
di Dio fino all'accettazione volontaria della morte. Un esempio lampante è la
storia di Susanna: in risposta ai due giudici ingiusti che la minacciavano di
condanna a morte se si fosse rifiutata di cedere alla loro passione peccaminosa,
lei dice: «Sono prigioniera da ogni parte. Perché se faccio questa cosa, è la
morte per me; e se non lo faccio, non sfuggirò alle tue mani. Scelgo di non
farlo e di cadere nelle tue mani, piuttosto che peccare agli occhi del Signore!'
(Dn 13:22-23).”
“Susanna, preferendo 'cadere innocente' nelle mani dei giudici”, continuano le
parole del defunto pontefice, “testimonia non solo la sua fede e fiducia in Dio,
ma anche la sua obbedienza alla verità e l'assolutezza della morale ordine."
Schneider ha osservato che il CCC contraddice chiaramente anche le recenti
affermazioni di Papa Francesco, insegnando che i cristiani sono sempre vincolati
dalla proscrizione della Legge. Il numero 2072 del CCC, ha sottolineato,
afferma: “I Dieci Comandamenti sono fondamentalmente immutabili e obbligano
sempre e ovunque. Nessuno può fare a meno di loro”.
Sempre mercoledì , papa Francesco ha pubblicato un video in cui esortava le
persone di tutto il mondo a prendere uno dei vaccini sperimentali COVID-19.
Francis non ha menzionato la connessione tra i vaccini e gli aborti storici, ma
ha invece definito la ricezione di un vaccino COVID-19 come "un atto d'amore".
Francesco ha aggiunto che anche aiutare gli altri a prendere i colpi contaminati
dall'aborto è “un atto d'amore. Amore per se stessi, amore per le nostre
famiglie e amici e amore per tutti i popoli”.
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